Fer e Pniec, niente obiettivi se non si accelera sulle autorizzazioni

Per gentile concessione di Quotidiano Energia

6 Dicembre 2019

Semplificare il permitting, regolare l’autoconsumo per lo sviluppo di prosumer ed energy community, promozione dello storage utility e small scale, maggiore supporto all’efficienza energetica, elettrificazione delle città (trasporti, mobilità e riscaldamento), potenziamento della rete e delle interconnessioni, sviluppo del biometano da rifiuti e scarti agricoli, spingere l’eolico galleggiante. Sono questi gli otto focus per decarbonizzare il Paese approfonditi nello studio condotto da Elemens per Legambiente. Otto focus per anticipare al 2040 la completa decarbonizzazione, rafforzando quanto previsto dal Pniec, e a cui occorre affiancare, si sottolinea, “una cabina di regia che coordini lee diverse iniziative di policy e si occupi di verificare l’efficacia degli strumenti dotati e di monitorare i risultati ottenuti”.

Tra le azioni indicate nello studio, presentato in settimana al Forum di Qualenergia, particolare enfasi è stata posta a quello che è stato definito “l’annoso tema delle autorizzazioni” degli impianti Fer.
Se si vogliono raggiungere gli obiettivi del Pniec le Regioni devono accelerare fortemente sull’attività autorizzativa. E questo ormai è un argomento noto. Lo studio Elemens prova a quantificare lo sprint necessario partendo dai MW autorizzati negli ultimi anni.
Nel caso dell’eolico, evidenzia il report, le Regioni “devono aumentare di almeno 7 volte il ritmo di rilascio delle AU rispetto alla media degli ultimi 3 anni” per arrivare agli obiettivi Pniec. Per il fotovoltaico il ritmo autorizzativo deve crescere di almeno 15 volte, sempre rispetto alla media degli ultimi 3 anni, “pur viziata dalla presenza di pochi progetti”. Nel caso del FV, osserva Elemens, “le Energy Community potranno alleggerire la pressione sugli uffici regionali” attraverso le procedure semplificate.

Recommended Posts