Accumuli e rinnovabili, rischi e opportunità – convegno annuale EF Solare

Per gentile concessione di Staffetta Quotidiana

 

29 Novembre 2019

Si è svolto la mattina del 26 novembre presso l’auditorium del Gse il convegno annuale organizzato da EF Solare sul tema “Fotovoltaico e storage: guardando al 2030”. La prima parte del convegno si è concentrata sull’esposizione di relazioni sui temi fotovoltaico e storage. Sono intervenuti Luca Benedetti e Roberto Moneta del Gse, e Andrea Marchisio, partner di Elemens.

La partecipazione dei sistemi di storage al mercato elettrico italiano, si legge nelle slide illustrate da Marchisio, è ad oggi limitata dal fatto che sui mercati dell’energia i progetti di storage non trovano segnali economici tali da permetterne un significativo sviluppo, mentre i mercati dei servizi sono accessibili solo attraverso progetti pilota. Marchisio ha poi illustrato opportunità e rischi del mercato dello storage nel contesto di evoluzione prevedibile del settore, proponendo infine possibili interventi regolatori (v. presentazione in allegato).

Successivamente si è tenuta una tavola rotonda con Diego Percopo, a.d. di EF Solare, Lucia Bormida, vice presidente di Elettricità Futura, Enrico Falck, consigliere di Anie Energia e Anie Rinnovabili, Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia Solare, e Edoardo Zanchini, vice presidente nazionale di Legambiente.

Si è discusso molto dei limiti normativi vigenti in Italia sulle rinnovabili, anche rispetto ad altri Paesi europei, e dell’importanza di riuscire a superarli per lo sviluppo non solo del settore elettrico, ma anche di quello agricolo ed economico in generale. Tutti gli interlocutori concordano con la necessità di eliminare i vincoli che impediscono la realizzazione di impianti incentivati su terreni agricoli. Questo, secondo Percopo, “depotenzia fortemente il decreto Fer 1”. Il paradosso nasce dal fatto che, come afferma Bormida, le aziende del settore sono pronte ad investire. Le intenzioni si scontrano, inoltre, con i problemi di tempistica caratteristici del sistema Italia. Per essere in linea con gli obiettivi dichiarati nel Pniec, insiste Bormida parlando di repowering, “basterebbe applicare tempi e norme stabilite su tutto il territorio nazionale”.

Secondo Zanchini siamo in un momento di impasse politica. Il Green New Deal non “si incrocia con il Pniec, che dovrebbe essere il suo strumento”. Il ragionamento avviene attraverso tavoli separati: il Fer 1, il Fer 2, lo storage, i sussidi. A gennaio Legambiente presenterà una proposta per unificare la normativa regionale italiana, molto frammentata, per quanto riguarda la costruzione di impianti fotovoltaici in area agricola.

Tornando allo storage, secondo Falck è necessario investire nelle batterie, sia nello sviluppo tecnologico di quelle esistenti, che nella produzione di nuove, per abbassare i costi di produzione ed accelerare il processo. Altro strumento utile è quello delle comunità energetiche, un sistema “per ottimizzare l’utilizzo dell’energia”. Il consigliere di Anie aggiunge che “siamo uno dei pochi Paesi che non ha uno sviluppo dei derivati energetici”, pur avendo un mercato molto instabile. Come rimedio potrebbe servire l’utilizzo del Ppa, in un’ottica di stabilizzazione dei prezzi dell’energia.

L’incontro si è concluso con l’intervento di Gianni Girotto che ha ricordato l’emendamento alla legge di bilancio sulla cumulabilità degli incentivi ai sistemi di accumulo con quelli al fotovoltaico; il progetto di Terna e Fca sui sistemi di accumulo; ha sottolineato che il Movimento sta dialogando con un’azienda piemontese che ha intenzione di produrre 250/300 MW di batterie al litio; sul fotovoltaico in aree agricole “bisogna far cadere ogni fonte di diffidenza e di disinformazione sulle fonti rinnovabili, partendo dal dato di fatto che “a oggi il fotovoltaico a terra occupa tra gli 8.000 e i 10.000 ettari, mentre la Sau (Superficie agricola utilizzabile) è pari a milioni di ettari.

 

 

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