Energia ed efficienza nella Legge di Bilancio 2020: cosa cambia? – Articolo di Elemens per Edison

L’articolo completo è disponibile sul sito di Edison

10 Febbraio 2020

Puntuale come ogni anno, alla fine di dicembre 2019 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge di Bilancio 2020, atto conclusivo di un lungo e travagliato percorso di approvazione che è ormai divenuto un tratto distintivo della ex Legge finanziaria. Dopo quasi un mese in cui si sono susseguite varie bozze, accese discussioni, modifiche e innumerevoli emendamenti (molti dei quali poi ritirati) possiamo condurre una prima rassegna delle principali disposizioni contenute nella norma che interessano il settore dell’energia e dell’efficienza energetica.

 

Degli 884 commi che compongono l’Articolo 1 (misure specifiche della Legge di Bilancio), circa una trentina impattano, in maniera più o meno significativa, sul comparto energetico. Tra queste, degna di nota pur nella sua vaghezza è l’istituzione di un fondo volto a rilanciare gli investimenti nell’economia circolare, nella decarbonizzazione, nella riduzione dei consumi energetici e nello sviluppo sostenibile – in linea con il Green New Deal proposto dalla nuova Commissione europea: la dotazione del fondo parte da 435 milioni di euro per il 2020 fino ad arrivare ai 1.700 milioni per il 2034, anche se ancora mancano le disposizioni sulle modalità con le quali queste risorse verranno sbloccate. Altre misure riguardano l’assegnazione ai comuni di contributi per gli investimenti in efficienza energetica e lo sviluppo sostenibile (500 milioni di € fino al 2024) e l’allocazione di 100 milioni di € per i prossimi due anni destinanti all’efficientamento energetico delle scuole (250 milioni per il periodo 2022-2034). Viene istituita, inoltre, una commissione permanente al Ministero dell’Ambiente con l’obiettivo di ridurre progressivamente i sussidi ambientalmente dannosi.

 

Nel testo definitivo della Legge spicca anche l’introduzione di una norma ad hoc per gli impianti a biogas, destinata alle centrali entrate in esercizio prima del 2007– che rispettano determinati requisiti – realizzate da imprenditori agricoli e che non godano di altri supporti: queste potranno usufruire di un incentivo sull’energia elettrica prodotta che verrà definito entro il prossimo trimestre dal MISE. La misura, anche se interessa una piccolissima parte del parco biogas italiano (circa 17 MW), segnala la volontà di mantenere operativi gli impianti a bioenergie una volta esaurito il periodo di incentivazione: come a dire che tutto può tornare utile a fini del raggiungimento dei target al 2030. È stata eliminata, invece, l’applicazione della Robin Tax (maggiorazione IRES del 3,5%) per i titolari di concessioni nel comparto energetico (prevista invece per le concessioni autostradali, ferroviarie ed aereoportuali), mentre è stata confermata la lieve rimodulazione delle accise per i prodotti energetici utilizzati come materia prima per la produzione di energia elettrica.

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