Per gentile concessione di Quotidiano Energia
15 Maggio 2020
Non sarà una degenza breve quella che attende il mercato elettrico italiano, destinato (forse) a rivedere la situazione pre-emergenza Coronavirus solo tra un paio d’anni e in ogni caso, come sottolineato ieri da Energy Advisors su QE, con una struttura della domanda che cambierà per certi versi in misura irreversibile (QE 14/5).
In termini di consumi, nessuno dei quattro scenari di Elemens contenuti nel “LookOut Q2 2020”, basati su altrettante proiezioni del Pil nazionale, mostrano il recupero dei livelli del 2019 nel triennio 2020-2022, neppure in quello più ottimista (“V1-shape”) in cui la ricchezza della Penisola salirà del 3,6% nel 2021 e del 2,4% nel 2020 dopo un calo del 6% quest’anno.
Gli scenari Elemens “V1-shape” e “V2-shape” sono caratterizzati da una bassa frequenza di misure di distanziamento sociale e un’alta efficacia delle politiche economiche nazionali, mentre quelli “U-shape” e “L-Shape” considerano una più alta frequenza (e durata) dei lockdown e assumono che le politiche economiche non siano abbastanza efficaci da risolvere la crisi, che avrà così impatti sia sui settori economici più in sofferenza che su altre industrie con elevati consumi energetici.
Nello scenario V1-shape Elemens indica una domanda di 304 TWh al 2020 (-5% sul 2019), 311 TWh al 2021 (-3%) e 318 TWh al 2022 (-1%), in quello V2-shape rispettivamente 297 TWh (-7%), 304 TWh (-5%) e 314 TWh (-2%).
Ancor più marcato il calo della domanda negli scenari U-shape e L-Shape, che mostrano una domanda di 292 e 277 TWh rispettivamente al 2020 (-8 e -13% sul 2019), 295 e 278 TWh al 2021 (-8 e -13%) e 303 e 281 TWh al 2022 (-5 e 12%).
Quanto ai prezzi dell’elettricità in Italia, le proiezioni di Icis presentate oggi dall’analista Federica Di Sario al webinar di Italia Solare “Il FV nel mercato elettrico dopo il Covid-19: cosa succede per i Ppa e la market parity?” indicano un graduale aumento per tutto il decennio. Ma se nel 2020 si arriverà faticosamente a 40 €/MWh solo a fine anno, per rivedere quota 60 €/MWh bisognerà aspettare la seconda parte del 2023, per poi salire a 70 €/MWh l’anno successivo. Di qui in poi, Icis prevede un lento incremento che porterà il prezzo elettrico in zona 80 €/MWh tra il 2029 e il 2030.
Quali i motivi della crescita? Secondo Di Sario influirà un insieme di fattori “bullish”, in particolare l’aumento della domanda elettrica e dei prezzi del gas e – soprattutto – della CO2, ma anche il phase-out del carbone.