Elemens ha presentato l’ultimo LookOut del 2023 martedì 7 novembre pomeriggio, in un evento dedicato esclusivamente ai propri clienti iscritti al servizio LookOut. Il titolo del report presentato è: “Universi Paralleli“.
Quali sono stati i temi del report?
Modelli di mercato e modelli di sviluppo viaggiano su due binari paralleli, se non divergenti. Sulla definizione delle revenues delle rinnovabili, il Governo – ma forse si può dire l’intero sistema – pare avere le idee chiare, e da tempo. La visione secondo cui la regolazione dovrà intervenire dando alcuni segnali di prezzo di lungo termine non piace a molti. Ma è un elemento ormai consolidato della direzione di policy, su cui tutti gli interlocutori istituzionali si sono posti in modo molto convinto sin dal primo momento. E dunque il DM FER X, ormai in rampa di lancio, ribadisce questo punto, fornendo una chiara visione di sistema per gli anni a venire. Una visione fatta sì di regolazione (ancorché diversa rispetto al passato), ma in cui le ibridazioni con il mondo merchant saranno più che possibili, certamente più che in passato: la coppia CfD-PPA potrebbe diventare un binomio, e non un dualismo come è successo fino ad oggi.
Guardando ancora oltre, la prospettiva del “modello decentralizzato” – fondato su un sistema che può funzionare solo se tutti gli ingranaggi si incastrano perfettamente – introdurrebbe la necessità di una gestione di rischi già tipica delle utilities e dei trader ma attualmente sconosciuta agli operatori “puri” delle rinnovabili. In quest’ottica, i prodotti di time shifting possono fare comodo ma, prima di intuirne la potenzialità, occorre ancora completare il grande mosaico regolatorio delle aste degli storage che, con lo studio tecnologico di Terna, ha visto aggiungersi un primo tassello utile a fornire qualche prima coordinata quantitativa.
Questo ampio disegno italiano di riforma si inserisce in un’attualità che vede l’accordo europeo sul market design, anch’esso orientato a valorizzare lo strumento dei CfD, e sull’estensione del cap ai ricavi delle fonti inframarginali data la nuova minaccia di una crisi energetica e dei prezzi per motivi geopolitici.
Se è chiara la visione sui ricavi, molto meno lo è quella sullo sviluppo: predire oggi dove gli operatori dovranno guardare per realizzare le loro iniziative – e come dovranno realizzarle – è ancora difficilissimo: ogni certezza che di volta in volta pare acquisita viene spazzata via dal “successivo provvedimento”, lasciando la sensazione che la discussione sullo sviluppo sia terreno di conquista per i vari interessi corporativi. Ciò nonostante, una visione de minimis si va man mano rafforzando, almeno sul solare: a discapito delle rassicurazioni, gli impianti si faranno per lo più in area idonea, o comunque in assetto agrivoltaico avanzato, con buona pace della compressione degli LCOE – queste almeno le sensazioni lasciate dal DM aree idonee.
Per informazioni sul LookOut si prega di seguire questo link.